sabato 16 giugno 2007

IN CINA SUCCEDE CHE...




Immaginate un paese lontano milioni di kilometri.
Altra cultura.
Altri usi.
Altra gente.
Eppure far nascere un bambino, dare vita ad una famiglia, altrove è più difficile che da noi.
In Cina è dal 1980 che il governo di Pechino ha introdotto restrizioni in materia di maternità.
Persino sui cartelloni pubblicitari si pubblicizza che avere un figlio solo è la garanzia per una vita senza poi troppi stenti.
In pratica avere un figlio è diventato(anzi,lo è da molto tempo),da quelle parti, l'ennesimo modo in cui lo stato controlla la vita delle persone.
In pratica,potendo avere un solo figlio per coppia,a meno che non si abbiamo così tanti soldi da poter pagare la salatissima penale imposta dal governo, le famiglie sono costrette a dover volere un figlio maschio, unico fonte di reddito quando i genitori saranno troppo vecchi per i massacranti turni e mestieri in Cina.
Stando così le cose ,la maggior parte delle donne pratica,nel migliore dei casi, l'aborto selettivo(vietato dalla legge),ossia sceglie di abortire una bambina per tentare di avere un maschio.
E questo è un costo altissimo da chiedere ad una madre.
non c'è libretto rosso o Mao che tenga.
Questa è una barbarie che va combattuta ,in primis conducendo una battaglia con l'opinione pubblica e in secondo luogo grazie all'aiuto degli organi di tutela internazionale dei diritti umani.
Non di rado succede di vedere foto di bambine ai margini della strada senza vita.
In quelle immagini,di rara crudezza,si comprende quanto sia difficile gestire maternità e interessi dello stato.Lì povertà e degrado sociale si mischiano fino a cadere su chi,di tutto questo schifo, non ne ha colpe.
Che il governo di Pechino possa muoversi in una certa direzione visto l'allarme di alcune società di rilevamento statistico di un imminente(circa 2050) arrivo in un punto a natalità zero(senza contare lo squilibrio,già grave fra nascite maschili e femminili).
Al di là della cinica ragion di stato(ma non solo) è auspicabile che il paese con il futuro economico più roseo della terra, apra ai diritti dei bambini in primis dei lavoratori e delle donne.
Solo così ,col rispetto dei diritti umani fondamentali, si può avere sviluppo.
tutto il resto,per fortuna,non conta.

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